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Il Modello 3 C per Rinforzare la Resistenza allo Stress (Hardiness)

  Sapienza Cares for the Carers – 2020
 
Uno degli obiettivi di SC4C è rafforzare la resistenza e la resilienza allo stress. Per individuare i processi psicologici che le alimentano si può fare riferimento a un modello, proposto negli anni ’80 da S. Kobasa e S. Maddi, validato da molte ricerche e applicazioni, anche nella psicologia delle emergenze.  Il Modello è noto come modello “3 C” o (CCC), dalle iniziali delle principali componenti della “resistenza psicologica allo stress”: Commitment, Control, Challenge. Queste identificano altrettante disposizioni, o atteggiamenti che possono aiutare ad attivare efficacemente l’impiego di risorse di cui noi tutti disponiamo per affrontare situazioni di sovraccarico, di pericolo e, in generale, di stress. Il modello aiuta gli psicologi a supportare le situazioni in cui, in diversi momenti e in differente misura, differenti persone possono sentirsi in difficoltà, o perché pensano di non possedere queste risorse, o perché credono di non riuscire a utilizzarle, e così temono di soccombere allo stress.

Il Modello 3 C ha al centro il costrutto della “Hardiness” (Kobasa, Maddi, Kahn, 1982), traducibile con “robustezza psicologica”. Si tratta della misura in cui le persone pensano di essere in grado di affrontare situazioni stressanti e di ridurre l’impatto dello stress, anche di quote importanti di stress, grazie alla loro capacità di impegnarsi in prima persona in compiti specifici, circoscritti e gestibili, che affrontano gli eventi o le situazione stressanti, e quindi si sentono in grado di controllarli e di avere le capacità necessarie a sfidare il problema.

Le tre componenti del modello 3 C possono essere descritte con poche parole, in termini chiari per aiutare gli operatori sanitari a riconoscerle in sé stessi e a rafforzarle.

Commitment (Impegno) : →  L’impegno riguarda la nostra capacità di coinvolgerci attivamente, in prima persona, in compiti realisticamente affrontabili con le nostre competenze e nel nostro ruolo, che hanno effetti, anche piccoli ma positivi, nel gestire o risolvere il problema. Una possibile concatenazione di pensieri che, se attivati, portano all’impegno è “Io conto, sono importante per la mia famiglia; la mia famiglia è importante per me; la mia vita è importante per la mia famiglia; e il mio lavoro per gli altri o quello che posso fare per loro è importante, quindi… Io conto ….”  La consapevolezza del nostro valore e del nostro significato per gli altri ci spinge all’impegno e ci aiuta ad affrontare la situazione problematica.

Control (Controllo) :→ L’impegno e la consapevolezza di poter fare qualcosa rafforzano la sensazione di controllo. Anche se a tutti capita di sentire, o temere, o credere di non avere controllo sul problema che si deve affrontare, lo scoraggiamento e la rinuncia non ci aiutano. Invece ci farà star meglio sentire che abbiamo un qualche controllo, almeno su alcuni aspetti del problema.  La vulnerabilità e la morte sono parte della condizione umana, e dobbiamo accettarle.  Ma finché in vita, non siamo mai del tutto impotenti. Una volta compreso il problema nei giusti termini, avremo sempre delle risorse e delle capacità per affrontare anche le difficoltà più grandi.

Challenge (Sfida) : → L’impegno e il senso di controllo, la convinzione di poter fare qualcosa, preludono alla terza componente della robustezza psicologica: la capacità di sentire che il problema o la difficoltà sono una sfida alle nostre capacità, una sfida che possiamo accettare e vincere, sicuri che supereremo la crisi e che, anche se ci saranno perdite e costi da pagare, saremo arricchiti dall’esperienza, sia dagli aspetti negativi che ci colpiscono, sia da quelli positivi che sapremo riconoscere. Consapevoli che ogni problema e ogni crisi è anche un’occasione, una possibilità di crescita e di miglioramento. Accettare la sfida attiva la capacità, che tutti abbiamo, di lottare contro pericoli e avversità, tanto più efficacemente quanto più siamo capaci di valutare realisticamente le nostre risorse e le possibilità di affrontare le situazioni. L’impegno in una sfida non va confuso con l’arroganza, con la presupponenza irrealistica, né con l’onnipotenza. Invece occorre riconoscere e rivalutare attentamente le risorse che possiamo mettere in campo per riprendere il controllo e superare le difficoltà.
C'è sempre da guadagnare dall’affrontare e superare le crisi, anche quelle che avremmo preferito ci fossero risparmiate. Cresceremo, aumenteremo l’esperienza e la saggezza, diventeremo più forti e questo ci aiuterà sia ad affrontare costruttivamente altre situazioni problematiche, sia ad aiutare altri a farlo.

Per essere pratici, ecco sei indicazioni basate sul Modello 3 C, semplici ma non per questo banali, per rafforzare l’impegno ad affrontare la crisi in corso, per mantenere il controllo sulle avversità, e per accettare le sfide che l’epidemia ci impone.

  • Pensi ai familiari e gli amici che apprezzano il suo impegno e che la supporteranno, li contatti e comunichi con loro.
  • Individui i colleghi che possono comprendere la sua situazione, che affrontano problemi simili o più difficili, li contatti e si consulti con loro, oppure rifletta su come loro hanno affrontato o affronterebbero il problema.
  • Anche se il problema è nuovo, pensi ai problemi analoghi o difficili che nel passato lei ha risolto o superato.
  • Se un problema le sembra troppo grande, proceda per passi, lo scomponga in problemi più piccoli e da lei risolvibili.
  • Pensi che questi sono tempi difficili ma che superarli la renderà più forte.
  • Ricordi a se stessa/o che sfidare le avversità può essere difficile e fonte di sofferenze, ma ci consente di migliorare le nostre capacità individuali e collettive, rafforza legami e valori importanti, e restituisce a noi e agli altri una rinnovata immagine positiva di noi stessi.

Le indicazioni per rafforzare la resistenza allo stress presuppongono e sono da integrare con l’attenzione a non trascurarsi, a non affrontare una situazione di crisi evidentemente lunga e piena di incertezze, spendendo subito tutte le proprie risorse, come se si trattasse di una breve corsa da scattista: l’emergenza CoVID-19 è e sarà ben più lunga di una maratona.
Per questo il programma SC4C comprende, oltre all’ascolto in emergenza e alle sessioni di consulenza, il supporto informativo di questa e di altre schede. Sono state redatte e pubblicate perché gli operatori sanitari le leggano e le usino come strumento per proteggere, giorno per giorno, la propria forma fisica e mentale, facendo esercizio fisico, alimentandosi bene, recuperando le energie spese, dormendo e conoscendo delle semplici tecniche psicologiche per affrontare eventuali preoccupazioni e angosce rilassando mente e corpo, gestendo i pensieri negativi e i comportamenti disadattivi, e diversi aspetti dello stress.

Aprile 2020  A.M. Giannini e C. Violani